Chiesa della Martorana - Palermo
Fra le più affascinanti chiese bizantine del Medioevo in Italia è la Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o San Nicolò dei Greci, detta "la Martorana" (nelle vicinanze sorge il monastero benedettino fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana). Appartiene alla Chiesa Cattolica, ma segue il rito e le tradizioni spirituali della Chiesa Ortodossa.
Siamo capitati durante la ricorrenza di una martesa (matrimonio), rito celebrato dal papàdhes in albanese. A mezzogiorno il sole entra in fasci e attraversa la cupola con effetti scenografici.
Curiosità: furono proprio le suore Benedettine del Convento le prime ideatrici dei famosi dolcetti di marzapane.
Vicinissima alla Martorana si trova la Chiesa di San Cataldo, una affascinante struttura architettonica arabo-normanna in pietra arenaria, con arcate cieche e ghiere traforate di influenza islamica. Subito dopo, attraversando una piazzetta, si arriva al palazzo del Comune. Inaspettatamente incontriamo il Primo Cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, che cordialmente ci regala uno scambio di battute e una stretta di mano. L'ospitalità siciliana (e meridionale in genere) fa sempre scuola.
Non molto conosciuta ma veramente interessante è l'isoletta di Mothia, la più importante delle isole dello Stagnone, nei pressi di Marsala. Fu un'antica colonia fenicia della cui civiltà conserva numerosi reperti. Intorno si possono ammirare le saline e un bel paesaggio di colture di vitigni bassi, come si usa qui.
L'isoletta si raggiunge con un tragitto di pochi minuti in barca a motore (acquabus) partendo dall'imbarcadero storico. I mulini a vento in lontananza ci regalano un'esotica atmosfera andalusa.
Una volta arrivati ci accoglie una vegetazione lussureggiante di ficus, euphorbia, acanthus, ferula, fichi d'india... e puntinata di mille variegate corolle primaverili.
Presto si raggiunge la Fondazione "G. Whitaker" (ingresso € 6,00) dove si possono ammirare magnifiche collezioni di reperti, compresa una bellissima scultura di giovane, (450 a.c. proveniente da Selinunte) che viene identificata dall'archeologo Sandro Stucchi come il Dedalo della mitologia greca.
Tra i Bagli storici divenuti dimore di lusso si raggiunge la bella Marsala, (Mars-Allah "Porto di Allah") con le sue quattro Porte, famosa per lo sbarco di Garibaldi e per l'omonimo vino da riflessione che merita una sosta di assaggio. Vicino al mercato del pesce c'è un piccolo chiosco che prepara meravigliose "pane e panelle" (sono delle frittelle realizzate con farina di ceci), uno dei più classici e antichi esempi del mangiare da strada dei Palermitani, che noi invece abbiamo assaggiato a Marsala.
Impossibile poi negarci una visita a Erice, si raggiunge in un'ora di auto da Marsala.
Arroccata su uno sperone è stata celebrata da Gabriele D'Annunzio e Roger Peyrefitte. Qui i Romani veneravano la prima dea della mitologia romana a somiglianza della greca Afrodite, per questo è detta "la città di Venere". L'atmosfera è fuori dal tempo, soprattutto se si visita in un giorno infrasettimanale, ci si inerpica sull'acciottolato fiancheggiato da palazzetti signorili in pietra fino al mastio normanno dove si gode di una vista mozzafiato.
Da vedere assolutamente il Duomo dell'Assunta e la torre.
Da assaggiare assolutamente i dolcini di pasta reale con marmellata di cedro al liquore.
Rientrando in città, prima di addentrarci tra le vie di Palermo, facciamo una sosta d'obbligo al Palazzo dei Normanni. Quando decidete di visitare il Palazzo dei Normanni non precipitatevi a vedere la Cappella Palatina ma lasciatela per ultima e mentre salite lo scalone d'onore che porta al Parlamento osservate una cosa che nessuno vi dirà. Anche se l'ampiezza dei gradini è stata pensata appositamente per un incedere regale, voi salite a testa bassa e fissate la pietra sotto ai vostri piedi: noterete spuntare qua e là nel marmo rosso di Castellamare dei gusci fossili di foraminiferi del Cenozoico che sono rimasti imbrigliati.
Dopo tutta questa cultura Normanna ci vuole un tuffo nel presente: la vita dei mercati palermitani è uno scossone che sveglia!
Un fine settimana in Sicilia vola davvero. Ma possiamo ancora goderci una passeggiata in centro e la vista sul porto dal terrazzo dell'hotel, prima di raggiungere l'aeroporto che ci riporta a casa.
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